È un progetto a favore della parità di genere realizzato per l’istituto di statistica italiano Censis e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità. Il progetto ha dato esito a un libro/mostra, composto di tre diverse parti: “Rspct” (“Respect”), ovvero il report della ricerca realizzata dal Censis che funge anche da introduzione a tutto il lavoro; “Bd’I” (“Bellezze d’Italia”) e “Adm” (“Atlante della Misogenia”), due indagini visive sul tema della misoginia realizzate dal fotografo Alessandro Scotti.
In “Bellezze d’Italia”, viene indagato il tema della violenza di genere nell’arte italiana tramite una galleria di scene pittoriche ispirate all’episodio biblico di “Susanna e i vecchioni”. Episodio narrato da Daniele, dove due anziani giudici minacciano di denunciare la giovane Susanna di adulterio se non si concederà loro. Susanna si rifiuta e viene quindi portata in tribunale e condannata alla lapidazione. Sarà poi l’intervento di Daniele a salvarla. Le tre figure cardine della vicenda vengono isolate e riassociata per indagarne i rapporti di forza e la loro gestualità, così come l’arte italiana l’ha descritta dal 1300 fino al 1900, attraverso oltre cento artisti. Si compone quindi un grande affresco che racconta l’evoluzione dei rapporti uomo-donna e della percezione della femminilità nei secoli. I fondi bronzei e neri delle pagine, inoltre, rafforzano il contrasto tra la musealità delle opere e la crudezza della vicenda di violenza.
L’“Atlante della Misogenia” è un corpus di ortofoto dei venti capoluoghi di provincia italiani suddivise in tavole come in un atlante stradale. In ogni città sono però state evidenziate in rosso strade, viali, piazza, slarghi intitolati a figure femminili. Si evidenzia così, con lampante immediatezza, di come le città siano una rappresentazione culturale di una società improntata al dominio del maschile: i toponimi femminili infatti risultano essere pochissimi, quasi mai in posizione centrali e quasi sempre rivolti a figure di sante o reali.
Queste due indagini visive, sono state rilegate con una spirale metallica con il principale intento di rendere questo libro un semplice e economico strumento per la realizzazione di mostre sul tema della parità di genere. Prendendo due copie del libro e tagliandole con un taglierina vicino alla rilegatura ad anelli, si otterranno dei fogli sciolti che, seguendo le istruzioni in fondo al libro, possono essere affiancati per comporre delle tavole da appendere al muro. Nel caso dell’“Atlante della Misogenia” si otterranno venti grandi mappe delle città italiane, mentre nel caso di “Bellezza d’Italia” si potrà comporre una lunga striscia continua o tagliare i singoli personaggi e riarrangiarli in infinite combinazioni e relazioni.
Still life: Louis De Belle
È un progetto a favore della parità di genere realizzato per l’istituto di statistica italiano Censis e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità. Il progetto ha dato esito a un libro/mostra, composto di tre diverse parti: “Rspct” (“Respect”), ovvero il report della ricerca realizzata dal Censis che funge anche da introduzione a tutto il lavoro; “Bd’I” (“Bellezze d’Italia”) e “Adm” (“Atlante della Misogenia”), due indagini visive sul tema della misoginia realizzate dal fotografo Alessandro Scotti.
In “Bellezze d’Italia”, viene indagato il tema della violenza di genere nell’arte italiana tramite una galleria di scene pittoriche ispirate all’episodio biblico di “Susanna e i vecchioni”. Episodio narrato da Daniele, dove due anziani giudici minacciano di denunciare la giovane Susanna di adulterio se non si concederà loro. Susanna si rifiuta e viene quindi portata in tribunale e condannata alla lapidazione. Sarà poi l’intervento di Daniele a salvarla. Le tre figure cardine della vicenda vengono isolate e riassociata per indagarne i rapporti di forza e la loro gestualità, così come l’arte italiana l’ha descritta dal 1300 fino al 1900, attraverso oltre cento artisti. Si compone quindi un grande affresco che racconta l’evoluzione dei rapporti uomo-donna e della percezione della femminilità nei secoli. I fondi bronzei e neri delle pagine, inoltre, rafforzano il contrasto tra la musealità delle opere e la crudezza della vicenda di violenza.
L’“Atlante della Misogenia” è un corpus di ortofoto dei venti capoluoghi di provincia italiani suddivise in tavole come in un atlante stradale. In ogni città sono però state evidenziate in rosso strade, viali, piazza, slarghi intitolati a figure femminili. Si evidenzia così, con lampante immediatezza, di come le città siano una rappresentazione culturale di una società improntata al dominio del maschile: i toponimi femminili infatti risultano essere pochissimi, quasi mai in posizione centrali e quasi sempre rivolti a figure di sante o reali.
Queste due indagini visive, sono state rilegate con una spirale metallica con il principale intento di rendere questo libro un semplice e economico strumento per la realizzazione di mostre sul tema della parità di genere. Prendendo due copie del libro e tagliandole con un taglierina vicino alla rilegatura ad anelli, si otterranno dei fogli sciolti che, seguendo le istruzioni in fondo al libro, possono essere affiancati per comporre delle tavole da appendere al muro. Nel caso dell’“Atlante della Misogenia” si otterranno venti grandi mappe delle città italiane, mentre nel caso di “Bellezza d’Italia” si potrà comporre una lunga striscia continua o tagliare i singoli personaggi e riarrangiarli in infinite combinazioni e relazioni.
Still life: Louis De Belle
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