Catalogo e identità per la mostra “Paolo Ventura, Racconti di Guerra, 2014-2018” al MAG, Museo Alto Garda.
Il fotografo e artista Paolo Ventura ha raccolto in questa mostra, con la curatela di Giovanna Calvenzi, sei suoi lavori che ruotano intorno a uno dei suoi temi privilegiati: la Prima Guerra Mondiale. L’ultimo di questi lavori, “Morte e resurrezione 2” è un lavoro commissionato dal Museo stesso in occasione della mostra e delle celebrazioni per i cento anni dalla fine della Guerra.
Avendo difronte sei racconti/opere diversi ma con un filo conduttore comune, abbiamo progettato un libro multiplo, composto da sei libretti rilegati a punto metallico, indipendenti, ma rilegati tutti su un unico foglio di copertina che piegato a fisarmonica diviene l’anima strutturale dell’oggetto.
Una tipografia asciutta e radicale accompagna tutto il progetto, con la forza “urlata” del rosso e di un carattere molto condensato.
Data la natura tridimensionale di questo libro, le sei storie, entrano spesso in un dialogo inatteso tra di loro, soprattuto perché nella varie copertine interno sono presenti solo dei macro-dettagli di ogni lavoro.
Per il resto dell’immagine della mostra abbiamo deciso di avvicinare alla tipografia non una sola immagine, ma più soggetti, per restituire la poliedricità del lavoro stesso.
(le foto della mostra sono di Jacopo Salvi)
Catalogo e identità per la mostra “Paolo Ventura, Racconti di Guerra, 2014-2018” al MAG, Museo Alto Garda.
Il fotografo e artista Paolo Ventura ha raccolto in questa mostra, con la curatela di Giovanna Calvenzi, sei suoi lavori che ruotano intorno a uno dei suoi temi privilegiati: la Prima Guerra Mondiale. L’ultimo di questi lavori, “Morte e resurrezione 2” è un lavoro commissionato dal Museo stesso in occasione della mostra e delle celebrazioni per i cento anni dalla fine della Guerra.
Avendo difronte sei racconti/opere diversi ma con un filo conduttore comune, abbiamo progettato un libro multiplo, composto da sei libretti rilegati a punto metallico, indipendenti, ma rilegati tutti su un unico foglio di copertina che piegato a fisarmonica diviene l’anima strutturale dell’oggetto.
Una tipografia asciutta e radicale accompagna tutto il progetto, con la forza “urlata” del rosso e di un carattere molto condensato.
Data la natura tridimensionale di questo libro, le sei storie, entrano spesso in un dialogo inatteso tra di loro, soprattuto perché nella varie copertine interno sono presenti solo dei macro-dettagli di ogni lavoro.
Per il resto dell’immagine della mostra abbiamo deciso di avvicinare alla tipografia non una sola immagine, ma più soggetti, per restituire la poliedricità del lavoro stesso.
(le foto della mostra sono di Jacopo Salvi)
Dal nostro archivio